Quatro Veronese venuti da Lontano. Le Allegorie ritrovate

Quatro Veronese venuti da Lontano. Le Allegorie ritrovate
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Il Palladio Museum di Vicenza partecipa alle celebrazioni veronesiane previste da luglio in tutto il Veneto con una proposta che ha caratteristiche di assoluta eccezionalità. In collaborazione con La Venaria Reale, presenta infatti due meravigliose tele di Paolo Veronese (Verona, 1528 – Venezia, 1588) appartenute probabilmente a un palazzo pubblico veneziano e disperse già in epoca antica.
L’eccezionale ritrovamento è dovuto al lavoro scientifico nelle università di Milano e di Padova dei docenti Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Vittoria
Romani e della studentessa Cristina Moro. È stata quest’ultima, impegnata in una tesi guidata da Agosti sui beni artistici di Villa San Remigio a Verbania (Lago Maggiore), a interrogarsi su due dipinti genericamente definiti come “veronesiani” patrimonio della dimora, con un valore venale stimato, solo l’anno scorso, di appena settemila euro. Si tratta invece di due splendidi originali di mano del maestro e non certo opere di bottega.
Le due tele (di circa 200 per 110 centimetri) facevano parte di un ciclo noto finora soltanto tramite modeste copie e raffigurano due allegorie: la Scultura, una donna che guarda un putto che regge una statuetta e una stecca da scultore, e probabilmente la Geografia, un uomo in abiti orientali che stringe una sfera armillare ed ha ai suoi piedi un grande mappamondo.