The [true] life of Caravaggio

“il delegato giapponese hasekura in visita al papa paolo v sicuramente avrà chiesto notizie del caravaggio e deve averne avute di grandiose. era morto e così i giapponesi non lo videro ma tutti se lo ricordavano. dieci anni precisi erano trascorsi da quando il maestro era scappato dalla città eterna per non farvi più ritorno. era il 1616. il papa, certo, se lo ricordava bene. era lui che aveva emesso il bando capitale contro l’artista reo di avere ammazzato ranuccio tomassoni durante la famosa partita di pallacorda...
Caravaggio imparò che il pittore può pensare il buio e essere, nel contempo, uno che vede meglio di ogni altro. chi non vede avendo conosciuto il bene della vista, sa rappresentare anche la dimensione della cecità, del buio e della incomprensione carica di pietà. una sfida immane...
Nacque a milano nel 1571 e morì a porto ercole nel 1610. ebbe innumerevoli seguaci italiani e stranieri. il termine caravaggismo è ancora adesso utilizzato e ha un significato intuitivo” [claudio strinati]. Claudio Strinati, soprintendente da decenni per mestiere, storico della cultura e delle arti, critico musicale, capace come pochi di divulgazione di qualità, affronta con coraggio senza precedenti il mistero caravaggio: una sintesi magistrale rivolta finalmente al pubblico senza aggettivi, che non mancherà di sorprendere gli addetti ai lavori senza fantasia.
A claudio strinati è stata affidata la responsabilità della grande mostra su caravaggio presso le scuderie del quirinale a roma.