Comiche

Comiche è il libro d’esordio di Gianni Celati. Lo spunto del libro viene da alcune scritture manicomiali che Celati aveva letto in quegli anni, tra cui il giornale di un anziano ricoverato, con brani autobiografici, cronache dal manicomio e deliri di persecuzione. Da qui la voce del protagonista del libro, il professore Otero Aloysio, che in un luogo non ben precisato (qualcosa tra una pensione da vacanza balneare, il collegio, la caserma e l’ospedale psichiatrico) sotto dettatura di voci notturne tiene un diario che è un delirio persecutorio: tre maestri elementari, Bevilacqua, Mazzitelli e Macchia, lo tormentano per convincerlo a sposare la direttrice Lavinia Ricci, un donnone grasso e peloso che mostra di avere un debole per lui; tutt’intorno una folla di personaggi, complici dei tre maestri, ognuno con un tic o una mania che lo caratterizza: il fantasma notturno Fantini che vuole entrare nelle sue pagine per essere cancellato, Biagini che sostiene essere un’autorità politica, il segretario Rossini che recrimina, la signorina Virginia che spinge la carrozzella del paralitico Bartelemi, eccetera. Scopo ultimo della loro missione è realizzare nascostamente una dittatura dei maestri”.